La parola MASSAGGIO sembra derivare dall'arabo “mass” o “mash” (frizionare, premere) o dal greco “masso” (impastare, maneggiare).
La Massoterapia è dunque una tecnica dalle antiche origini, che utilizza il “massaggio”, ossia il trattamento manuale dei tessuti molli, per dare sollievo a specifici tipi di dolore o migliorare/risolvere disfunzioni. Ippocrate (460-370 a.C.), medico greco padre della medicina moderna, nei suoi scritti, confermò le virtù del massaggio dedicando alla pratica massoterapica importanti osservazioni, anch'esse confermate molti secoli dopo la sua morte quali per esempio, i benefici delle frizioni centripete (verso il cuore).
Scopo primario della massoterapia sono:
· L’eliminazione o quantomeno la mitigazione del dolore attraverso lo stimolo di recettori che agiscono sul sistema nervoso
· Un release mio-fasciale in grado di riportare il tessuto persistentemente retratto alla sua fisiologica funzionalità
· Un riequilibrio del sistema linfatico e della circolazione sanguigna
Il tutto tenendo presente sia princìpi di funzionamento dell’intero sistema di catene mio-fasciali, il sistema linfatico/cardio circolatorio, sia l’individuo nella sua globalità.
Vediamo quali sono le principali modifiche e i miglioramenti funzionali che la terapia manuale è in grado di apportare ai nostri tessuti:
· Aumento della produzione di Acido Ialuronico tra muscoli e fascia: la pressione agisce provocando come risposta dal sistema connettivale un incremento di produzione del liquido ialuronico che diviene più spesso tra muscolo e fascia, migliorando lo scorrimento tissutale fra i due. In particolare ciò avviene durante le manovre di scivolamento costante, vibrazione perpendicolare e oscillazione tangenziale.
· Le manualità del massaggio inducono la stimolazione dei sistemi linfatico e circolatorio, coadiuvando il riassorbimento dei liquidi presenti nell’interstizio (riduzione degli edemi-azione drenante), favorendo l’eliminazione di cataboliti e stimolando il sistema immunitario alla produzione di leucociti ed immunoglobuline che verranno riversati nel circolo ematico.
· Aumento della collagenesi: quando i fibroblasti sono sottoposti a carico meccanico sia continuo che ciclico (allungamento, forze di taglio, forze di compressione meccanica inclusa la presenza di edema), secernono enzimi in grado di scindere i legami peptidici del collagene, prevenendo così la formazione eccessiva di tessuto connettivo (funzione importante durante il processo di guarigione delle ferite, per impedire per es. l’eccessiva produzione di tessuto).
· Miglioramento dei tessuti cicatriziali e dello scorrimento dei tessuti durante il movimento: abbiamo visto come le cicatrici abbiano un impatto importante sulla funzionalità della fascia. Se la cicatrizzazione dei tessuti, per predisposizione individuale o per la natura della lesione, ha portato alla formazione di ispessimenti connettivali come cheloidi, oppure alla formazione di depressioni e fitte aderenze dei tessuti, il sistema miofasciale risulterà alterato, i tessuti e i muscoli avranno un maggior attrito se non addirittura impedimento nello scorrimento fisiologico durante il movimento e, il sistema posturale, dovrà trovare degli adattamenti/compensi al fine di consentirci di muoverci e mantenere l’equilibrio in uno stato di non dolore e con il minimo dispendio energetico. È stato dimostrato che i fibroblasti, sottoposti ad allungamento e a compressione ciclici di almeno il 10% circa del loro grado di elasticità, raddoppiano la produzione di collagenesi, diminuendo perciò l’eccessiva fibrotizzazione dei tessuti.
· Azioni sul sistema endocrino e riduzione dello stato doloroso mediante più azioni: tramite lo stimolo tattile e pressorio il nostro corpo si attiva nella produzione di Ormoni quali le ENDORFINE ossia “morfine endogene” che favoriscono uno stato di benessere andando ad agire come neurotrasmettitori del sistema nervoso, con particolare azione sulla modulazione e percezione del dolore, sulla riduzione dello stress (attraverso la riduzione di cortisolo) e per le loro proprietà benefiche sul sistema immunitario. Come descritto in precedenza, secondo la “Teoria del Cancello o Gate Control”, gli stimoli tattili hanno un effetto mitigante sugli stimoli dolorifici.
· Miglioramento del tono e della funzione muscolare, sia grazie al miglior scorrimento delle fasce precedentemente citato, sia per la miglior irrorazione sanguigna: i muscoli avranno un miglior nutrimento, l’ossigenazione necessaria a rispondere in modo più efficiente allo sforzo, utilizzando al meglio le sostanze presenti nel tessuto (fosfocreatina, ossigeno, glicogeno) necessarie alla produzione di ATP attraverso il triplice processo metabolico di cui il muscolo dispone per ottenere l’energia necessaria allo sforzo (sistema aerobico, lattacido e alattacido).
Tramite le modifiche che le manovre del massaggio terapeutico esercitano sui tessuti, si ottiene quindi un riequilibrio globale: a livello cellulare le modifiche strutturali ottenute facilitano il rientro delle modifiche tissutali messe in atto in risposta allo stress: si riducono gli ipertoni delle catene cinetiche miofasciali, si riducono le compressioni articolari esercitate dalle catene stesse iper-programmate, si riducono gli stati infiammatori articolari, le degenerazioni delle capsule, dei tendini e si contrastano i fenomeni artrosici con un profondo miglioramento sullo stato doloroso, incrementando il benessere globale dell’organismo. Da non sottovalutare il miglioramento sull’umore degli individui sottoposti al massaggio, che ha un’azione sedativa percepibile soprattutto dai soggetti ansiosi e, all’opposto, un’azione stimolante sui soggetti depressi.
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