Per circa 20.000 volte al giorno compiamo il gesto "involontario" della respirazione, per portare ossigeno in ogni angolo del nostro corpo. Tuttavia anche per le persone sane, respirare "correttamente" non è così scontato: la nostra vita frenetica, la mancanza di buon riposo, lo stess, cattive abitudini come il fumo, sovrappeso o eccessiva magrezza e le emozioni, vanno ad alterare ritmo, modalità ed efficacia dell'atto respiratorio, con conseguenze negative sul benessere dell'individuo.
Il principale artefice della nostra respirazione è il
DIAFRAMMA, un potente muscolo a forma di cupola, innervato dai nervi frenici C3 –C4- C5 , che separa la cavità toracica da quella addominale.
L'apice della cipola è il centro frenico, ossia un ampio tendine centrale posto nel punto di massima convessità, dal quale si irraggiano i fasci carnosi del muscolo. Il centro frenico è posto superiormente, a livello della vertebra dorsale D8, leggermente più alto a destra per lasciare il dovuto spazio al fegato sottostante, e con una lieve depressione a sinistra, sulla quale si appoggia il cuore, che risulta connesso al diaframma attraverso il tessuto connettivo.
Sempre a contatto con la superficie superiore del diaframma e ad esso ancorati grazie alla Pleura Diaframmatica, ci sono i polmoni.
I polmoni, durante gli atti respiratori, salgono e scendono comprimendo la cavità addominale come uno stantuffo.
Superiormente e lateralmente invece, i polmoni rimangono in sospensione grazie al cosiddetto Apparato sospensore della pleura e dai legamenti vertebropleurale, costopleurale e scalenopleurale, il cui compito è quello di evitare che le pressioni intratoraciche esercitate dalla respirazione possano esercitare forze di spinta o trazioni sulla radice del collo, e la conseguente rettilinizzazione della fisiologica curva cervicale, provocando dolore (cervicalgie).
Le inserzioni inferiori delle fasce muscolari (pilastri) del diaframma, avvengono sulle ultime 6 coste, lasciando gli spazi necessari, posteriormente, per il passaggio di importanti muscoli posturali quali l'ileopsoas e il quadrato dei lombi.
Tali muscoli, per il meccanismo di trasmissione delle forze nelle catene muscolari, ricevono le eccessive tensioni e compressioni proveniente da un eventuale diaframma ipertonico (eccessivamente contratto e abbassato) esercitando a loro volta trazione sulla colonna.
Inoltre, come già accennato precedentemente, a seguito dell'appiattimento del diaframma, l'abbassamento dei polmoni rispetto alla loro posizione fisiologica provoca eccessive tensioni su tutto l'apparato sospensore, con un incremento delle trazioni verso il basso sulla radice del collo.
L'insieme di tutte queste tensioni, provocano dunque trazioni anomale sulla colonna verterale, provocandone la globale alterazione delle curve fisiologiche, con possibile insorgenza di maggior cifosi, iperlordosi e rettilinizzazione del tratto cervicale, con conseguenti rischi di protusioni, ernie, alterazione della postura e insorgenza di infiammazioni, limitazione del movimento e dolore.
Il DIAFRAMMA oltre ad essere connesso nella sua faccia superiore alla base del cuore e dei polmoni, è connesso con la sua faccia inferiore a fegato, milza, stomaco, e pancreas.
L’esofago attraversa il diaframma nel suo percorso verso lo stomaco passando nell’orifizio esofageo diaframmatico: è comprensibile dunque, in caso di ipertonia / retrazione del diaframma, come la parte terminale dell’esofago possa venire “strozzata” prima del suo imbocco nello stomaco, formando una deviazione detta “Ernia Iatale”, origine di notevoli disturbi di reflusso gastro-esofageo.
Poichè il respiro è la nostra fonte di vita, per il buon funzionamento del sistema respiratorio e, in generale, per mantenerci in salute, è perciò necessario mantenere in equilibrio tutti gli apparati deputati alla respirazione, incluso il sistema muscolo articolare, affinchè l'atto repiratorio possa avvenire nella miglior efficienza e portare "vita" ed energia in ogni angolo del nostro corpo.
Ma vediamo nel dettaglio come di fatto avviene la respirazione...
La normale respirazione a riposo avviene per circa un 80% grazie il movimento diaframmatico (che crea compressione e decompressione dell'addome quindi prominenza e rientranza della pancia durante la respirazione) e per circa un 20% per il movimento dei muscoli accessori (toracici e addominali che provocano un leggero "allargamento" e innalzamento della cassa toracica per dare maggiore spazio ai polmoni).
Un irrigidimento di questo importante muscolo (ipertonia) provoca un abbassamento della cupola, con un conseguente abbassamento del lume cardiaco, della base dei polmoni, la compressione dei vasi sanguigni (vena cava e aorta) e linfatici che attraversano il muscolo e lo strozzamento dell'imbocco esofageo nello stomaco (ernia iatale).
Il DIAFRAMMA oltre ad essere connesso nella sua faccia superiore alla base del cuore e dei polmoni è connesso con la sua faccia inferiore a fegato, milza, stomaco, e pancreas. L’esofago attraversa il diaframma nel suo percorso verso lo stomaco passando nell’orifizio esofageo diaframmatico: è comprensibile che, in caso di blocco e retrazione del diaframma, la parte terminale dell’esofago possa venire “strozzata” prima del suo sbocco nello stomaco formando una deviazione detta “Ernia Iatale”, origine di notevoli disturbi di reflusso gastro-esofageo.
Le inserzioni inferiori delle fasce muscolari che formano la cupola avvengono sulle ultime 6 coste.
Il Diaframma è innervato dai nervi frenici C3 –C4- C5 e separa la cavità toracica da quella addominale.